La mediazione familiare in aiuto a chi opera nelle comunità per minori
Quando si lavora in una comunità per minori non si prendono in carico solo i minori, ma anche le loro famiglie. Tranne che in rarissimi casi, uno dei compiti essenziali che spetta agli operatori della comunità è quello di permettere ai minori di incontrare le proprie famiglie.
Ovviamente questi spazi sono regolamentati e supervisionati dagli educatori in sinergia con gli assistenti sociali e i Tribunali dei Minori.
Occupandomi di questi spazi protetti mi sono accorta che ciò che stavo imparando in mediazione familiare poteva essermi utile nella gestione di questi momenti.
Quindi nel mio elaborato desidero per prima cosa dare una breve spiegazione sia su che cos’è una comunità per minori e come funziona sia su come funziona la mediazione familiare. Infine cercherò di unire questi due aspetti.
Ragionando su questo mio lavoro, mi sono resa conto che se spesso è possibile usufruire delle tecniche di mediazione, purtroppo non sempre ciò è possibile, ed è per questo che nel capitolo finale porterò un esempio per entrambe le situazioni.
D’altronde se la mediazione familiare è così utile quando ci sono persone in conflitto, perché non dovrebbe esserlo fra minori e genitori che si trovano in situazione di confusione, smarrimento e spesso di contrasto fra loro?
Tengo a precisare che mi limiterò a parlare di spazio protetto e non di spazio neutro, in quanto io personalmente ho conoscenza solo del primo.
In conclusione spero di poter dimostrare che un mediatore familiare può avere davvero un ruolo
importante durante le visite protette fra minori e familiari.
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